La legge di stabilità 2018 discussa precedentemente, rappresenta un vero e proprio provvedimento ambientale incluso in un discorso più ampio: l'industria 4.0. Infatti, le tecnologie ambientali per il riuso e il riciclo dei prodotti (rendendo possibile un'economia circolare), i sistemi per il risparmio energetico, gli impianti di raccolta e smaltimento, considerate misure di economia circolare, fanno parte della quarta rivoluzione industriale che vede protagonista un insieme di tecnologie, indicate nel Piano nazionale Industria 4.0, dove si possono distinguere quattro direttrici di sviluppo principali: l'utilizzo dei dati, gli analytics, l'interazione uomo e macchina e il passaggio dal digitale al reale.
Vorremmo soffermarci sulla terza direttrice, in quanto questa interazione agevola lo sviluppo dei processi produttivi, favorendo non solo la sostenibilità ambientale, ma consentendo di promuovere anche la sostenibilità sociale, fornendo risposte alle nuove sfide e bisogni emergenti della società , quali il clima e le risorse produttive, temi prioritari da affrontare in una sempre maggiore green economy.
Si pensi, ad esempio, all'utilizzo delle risorse energetiche: disporre ed elaborare in tempo reale dati che indicano il fabbisogno di energia, si traduce in una ottimizzazione dei consumi energetici e dell'uso di materie prime e, quindi, delle emissioni, con una conseguente riduzione dell'impatto ambientale sull'intero ciclo di vita del prodotto.
L'Industria 4.0 è quindi un approccio del tutto innovativo, fondato sulla conoscenza e sulla disponibilità di informazioni che diventano a tutti gli effetti un bene strumentale per poter produrre in modo efficiente e sostenibile nel sempre maggiore rispetto e consapevolezza dell'ambiente.