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N. 80 | IL VALORE DEL REGALO AZIENDALE: QUANDO UN OGGETTO DIVENTA MESSAGGIO

Regenesi Staff

N. 80 | IL VALORE DEL REGALO AZIENDALE: QUANDO UN OGGETTO DIVENTA MESSAGGIO

C'è un momento, ogni anno, in cui le aziende si trovano di fronte alla stessa domanda: cosa regalare? E troppo spesso la risposta arriva per inerzia, pescando da cataloghi anonimi dove penne, agende e gadget si assomigliano tutti. Il risultato? Oggetti che finiscono dimenticati in un cassetto, svuotati di senso ancora prima di essere scartati.

Il problema non è nel gesto del regalare. È nel pensare che regalare significhi semplicemente trasferire un valore economico, spuntare una voce dalla lista delle attività di fine anno. Ma un regalo aziendale non è una transazione economica. O meglio, non dovrebbe esserlo.

La Dimensione simbolica del dono

Quando un regalo viene scelto senza pensiero, perde ogni significato. Diventa rumore visivo, l'ennesimo oggetto che ingombra lo spazio senza abitare davvero la vita di chi lo riceve. Il punto non è cosa si regala, ma perché e come lo si fa. E soprattutto: cosa si vuole dire attraverso quell'oggetto.

Perché è questo il vero potere di un regalo: la sua capacità di essere portatore di un messaggio. Un oggetto può condensare valori, visioni, identità. Può dire "ti vediamo", "condividiamo questo percorso", "crediamo nelle stesse cose". Ma solo se ha una storia. Solo se è stato pensato.

Un regalo che connette è un regalo che racconta. Racconta chi lo dona e a chi è destinato. E, nel farlo, lascia una traccia tangibile, un ancoraggio fisico a un rapporto, a un'esperienza condivisa, a un messaggio che altrimenti rischierebbe di dissolversi nell'effimero delle parole.

Il Dono come linguaggio ancestrale

Non è un caso che il dono occupi uno spazio così centrale nelle comunità ancestrali. L'antropologia ha mostrato come nelle società arcaiche il dono non fosse mai un gesto neutro, ma un atto carico di significato sociale e spirituale. Questa dimensione simbolica non è scomparsa, nella nostra società si è solo sfuocato il senso diluito dalla disattenzione. Ma il bisogno resta intatto: vogliamo oggetti che parlino, che significhino, che ci connettano.

Regenesi e il B2B: Quando il Design Incontra i Valori

In Regenesi siamo nati come azienda di moda e design sostenibile, ma da sempre il nostro lavoro si è intrecciato profondamente con il mondo B2B. Collaborare con le aziende per noi non è mai stato solo fornire prodotti. È stato tradurre identità in materia, valori in forme, visioni in oggetti che possano essere portati nel mondo.

Lavoriamo con brand che cercano qualcosa di più di un gadget. Cercano un modo per raccontarsi, per dare corpo alle proprie promesse di sostenibilità, per trasformare i propri impegni in qualcosa che si possa toccare, vedere, portare con sé. 

Co-creare con i nostri clienti un prodotto è già, di per sé, un atto di comunicazione. Non è la semplice esecuzione di un ordine, ma un dialogo. Comprendere chi è il cliente, cosa vuole dire al mondo, quali sono i suoi valori più profondi. E poi tradurre tutto questo in un oggetto che non sia solo bello e funzionale, ma che sia portatore di senso. È un processo che richiede ascolto, visione, coraggio. Richiede di andare oltre il "si è sempre fatto così" e chiedersi: cosa vogliamo davvero comunicare? Quali storie vogliamo raccontare?

Ogni progetto diventa così un'opportunità per ridefinire cosa significa regalare. Per trasformare un gesto routinario in un momento di autenticità, in cui l'azienda non si limita a "dare qualcosa", ma si mette in gioco, si espone, dice qualcosa di vero su di sé.

Dagli Scarti alla Narrazione: Il Potere del recupero

E poi c'è il nostro approccio alla materia. Fare upcycling o recycling, partendo anche dagli scarti dello stesso cliente, non è solo una scelta ambientale. È una dichiarazione di intenti. È dire: nulla è rifiuto, tutto può essere trasformato. Ogni scarto ha una storia e può diventare parte di una storia nuova.

Quando un'azienda regala un oggetto nato dai propri scarti  di produzione o dagli scarti dei propri collaboratori, sta compiendo un gesto rivoluzionario. Sta dicendo: prendiamo le nostre imperfezioni, i nostri avanzi, ciò che potrebbe sembrare inutile, e lo trasformiamo in valore. Sta mostrando, non solo dichiarando, il proprio impegno per un'economia circolare.

E il destinatario riceve non solo un oggetto, ma una narrazione. Riceve la prova tangibile che il cambiamento è possibile, che la sostenibilità non è solo un'etichetta ma una pratica concreta, incarnata nella materia.

Conclusione: Regalare con Intenzione

Il valore del regalo aziendale non si misura in valore economico. Si misura nella capacità di creare connessione, di lasciare un segno, di trasformare un gesto meccanico in un momento di verità. Si misura nelle storie che porta con sé e in quelle che continuerà a generare. Perché alla fine, un regalo ben pensato non è mai solo un oggetto. È un messaggio che resta.

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