N. 30 | SMART WORKING · IL LAVORO DA CASA CHE FA BENE ALL’UOMO E ALL’AMBIENTE

gennaio 24, 2019

N. 30 | SMART WORKING · THE WORK FROM HOME THAT DOES GOOD TO THE MAN AND THE ENVIRONMENT

Entrato a tutti gli effetti nella legislazione italiana solamente nel 2017, lo smart working è una realtà che oggi rappresenta una grande fortuna per le aziende che hanno intuito in che direzione stava andando il mercato del lavoro. Tutto è nato con la rivoluzione digitale che ha travolto i vecchi paradigmi del 20° secolo e che ha costretto aziende e lavoratori a ricercare modalità lavorative più flessibili e meno costose.

Oggi lo smart working si sta velocemente diffondendo e viene considerato la chiave per il lavoro del futuro permettendo di lavorare da casa e di vivere in maniera più sana, riducendo le emissioni che provocano il riscaldamento globale. Ma in che modo?

Quando pensiamo ai benefici del lavoro flessibile, pensiamo che permetta di avere un migliore rapporto tra vita e lavoro, più tempo con la famiglia, meno ore passate a guidare e a spostarsi; ma questa è solo una piccola parte, infatti lo smart working si sta rivelando anche per le aziende un notevole risparmio di tempo e risorse. L’agilità lavorativa rende molto più felice la forza lavoro, alzando inevitabilmente la produttività. Da uno studio effettuato dalla Hsbc inglese, emerge che l’87% degli uomini e il 90% delle donne ritengono il lavoro a casa uno dei principali motori dell’aumento dei loro livelli produttivi. Il cibo consumato fuori richiede sempre una quantità di energia maggiore e viene imballato in contenitori di carta, alluminio o plastica, e gli interventi di risparmio energetico, e dunque di emissioni, sono in genere sempre molto più semplici da realizzare in uno spazio contenuto come la casa, rispetto a un grande ufficio. Banalmente, in casa se non utilizziamo una stanza spegniamo la luce, cosa che non sempre è possibile fare in uno spazio di lavoro che viene attraversato di continuo da persone.

Se poi si considera che invece gli uffici avranno sempre più alti costi di gestione e che i prezzi del mercato immobiliare sono alle stelle, è facile immaginare che il futuro sarà molto diverso dal passato.

La casa non è più solo un nido, ma un punto di intersezione di numerosi sistemi che possono portare a un cambiamento (secondo uno studio intitolato Added Value of Flexible Working commissionato da Regus, una diffusione su vasta scala del lavoro flessibile ridurrebbe i livelli di anidride carbonica di 214 milioni di tonnellate l’anno entro il 2030, in pratica la stessa quantità di CO2 che verrebbe sottratta dall’atmosfera da 5,5 miliardi di alberi.)

Esistono anche smart worker con storie differenti, come quelle che ci racconta un’azienda di grande successo come WeWork, che in pochi anni ha messo bandierine in quasi tutto il mondo e raccolto capitali miliardari. WeWork offre spazi di coworking in grado di accogliere circa 250mila persone che coprono una gamma variegata di lavoratori: dai dipendenti di grandi multinazionali fino ai giovani freelance. Professionisti che hanno fatto del lavoro da casa la propria vita, ma che necessitano di un piccolo spazio a per incontrare i propri clienti in giro per il mondo. Il format proposto da WeWork sembra essere vincente: grandi metrature che offrono uffici privati, ma anche spazi condivisi, arredi di stile, prezzi di affitto accessibili e contratti di breve durata.

Nel nostro piccolo, anche Regenesi ha scelto di attuare la politica di smart working per i suoi collaboratori, un obiettivo aziendale che persegue da sempre e che si sposa perfettamente con la filosofia di economia circolare, lusso sostenibile, moda etica e eco-design, un importante tassello che si aggiunge a tutta la ricerca volta a perseguire l’idea di un prodotto completamente eco-sostenibile.

Per concludere, al 30 ottobre 2018 l’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano ha registrato un vero e proprio boom tra le grandi imprese. I cosiddetti smart workers sono in crescita del 20%, e si dicono più soddisfatti dei lavoratori tradizionali sia per l’organizzazione del lavoro che nelle relazioni con colleghi e superiori.

I numeri indicano una forte spinta rinnovatrice all’interno delle grandi aziende con qualche reticenza delle piccole e medie imprese, tra le quali però, c’è ancora ampio margine di miglioramento. Basti pensare alla grande convenienza per le aziende in termini sia di risparmio che di maggiore produttività. E in tutto questo, l'ambiente è più sano!