Sempre più frequentemente si parla di sostenibilità in ambito moda intendendo un movimento che cerca di minimizzare l’impatto ambientale del settore e che contemporaneamente promuove un trattamento etico dei lavoratori coinvolti e ricerchi una sostenibilità economica per tutti gli attori del processo produttivo.
La sfida è complessa perché per conciliare tutti e tre gli obiettivi non è sufficiente parlare di prodotti sostenibili o materiali ecosostenibili; è necessario ripensare nel suo insieme al modello economico che parte dall’ ideazione, progettazione – secondo i principi dell’eco design - e produzione e arriva al processo commerciale di vendita e quindi di smaltimento del prodotto stesso.
Il consumatore non attento può facilmente incorrere in casi di “green washing”. Facciamo alcuni esempi che si riscontrano spesso:
- prodotti apparentemente ecosostenibili (in quanto composti da materiali sostenibili) ma prodotti a migliaia di chilometri di distanza (magari da bambini o persone sotto pagate);
- prodotti che – partendo da materiali sostenibili – vengono poi realizzati in modo da renderne impossibile lo smaltimento;
- prodotti – magari pagati pochissimo – che porteremo poche volte in quanto in breve tempo “fuori moda” o usurati rapidamente.
Una borsa di jeans può essere, ad esempio, sia una borsa ecosostenibile in quanto nasce come riuso intelligente di un nostro vecchio jeans non più utilizzato (e quindi destinato allo smaltimento) oppure viceversa un prodotto di fast fashion, destinato ad un consumo immediato e prodotto a migliaia di chilometri di distanza.
Le domante che il consumatore può fare sono tante, le principali sono: chi lo ha prodotto? Dove? Con che materiali? Quanto lo potrò utilizzare?
Noi di Regenesi siamo nati per affrontare la sfida di mettere l’economia circolare al centro della moda e del design. E la interpretiamo ogni giorno facendo prodotti progettati e realizzati in Italia, da artigiani che conosciamo uno a uno, con materiali recuperati o rigenerati e rigenerabili e con uno stile “senza tempo” per massimizzarne l’utilizzo.